Parco Sempione
La storia
Il Piano Regolatore Beruto del 1889 prevedeva la sistemazione a verde delle aree alle spalle del Castello, adibite da circa un secolo a Piazza d’Armi. Dopo un appassionato confronto con diverse ipotesi, viene scelta la proposta progettuale dell’architetto Emilio Alemagna, consistente in un tipico parco paesaggistico di 450.000 mq.
Nel 1890/93 si realizza quindi il secondo parco pubblico di Milano, che prende il nome dalla sua collocazione geografica: le aree sono infatti situate sulla direttrice che porta al Passo del Sempione.
Del progetto originario fortunatamente non sono stati realizzati i grandi viali per il transito delle carrozze che sarebbero stati in contrasto con l’immagine di armonia paesaggistica dei giardini all’inglese e neppure l’arteria viabilistica di prolungamento della via XX Settembre sino all’Arena che avrebbe tagliato in due le aree del parco.
La lettura dello spazio verde
Gli elementi che compongo il paesaggio del parco sono: innanzi tutto le visuali prospettiche a cominciare dal magnifico asse principale tra il Castello Sforzesco e l’Arco della Pace ottenuto con un lieve generale ribassamento del terreno nella zona centrale, con la creazione di radure a prato in cui possa scorrere lo sguardo senza impedimento, sottolineate dall’effetto di contorno delle masse arboree; i viali dalle sinuose e piacevoli percorrenze tra le belle alberature e numerosi elementi di attrazione; le leggere variazioni di altezze del terreno; i corsi d’acqua ed il laghetto abitato da anatre e da ninfee.
Già nella sua realizzazione originaria, le aree del Parco Sempione univano tre importanti monumenti cittadini: il Castello Sforzesco (1370-1450), l’Arena neoclassica eretta nel 1806 da Luigi Canonica, l’Arco della Pace (già della Vittoria) eseguito nel 1807 da Luigi Cagnola. Successivamente si aggiungono: l’Acquario Civico, del 1906, il Palazzo dell’Arte capolavoro dell’architettura razionalista dell’architetto Muzio nel 1931, la Torre del Parco dell’architetto Giò Ponti del 1933. Negli anni ’30 trova collocazione il Ponte delle Sirenette, rimosso dalla sua ubicazione originaria a seguito della copertura dei Navigli in contrada San Damiano.
Verso nord est sul rilievo detto Monte Tordo in assonanza ironica con il Monte Merlo dei Giardini Pubblici, é sito il monumento a Napoleone III di Francesco Barzaghi.
Negli anni settanta trovarono sede alcune opere come il Teatro Continuo di Burri e i Bagni Misteriosi di De Chirico, purtroppo rimossi o deturpati.
Risale al 1957 un progetto di risistemazione del Parco studiato dagli architetti Viganò e Porcinai realizzato negli anni ottanta soltanto per la parte riguardante le aree intorno all’Arco della Pace e con la pedonalizzazione di un tratto di Corso Sempione; é attualmente in discussione lo smantellamento complessivo dell’isola pedonale.
Le emergenze botaniche
Significativa la presenza di numerosi esemplari di Cipresso calvo (Taxodium distichum) nei pressi del laghetto e di un viale di Robinie (Robinia pseudoacacia var. frisia) nell’ingresso da via Gadio
Info per visitabilità
L’accesso al Parco avviene dai diversi ingressi situati lungo le vie perimetrali (Piazza Castello, viale Gadio, viale Zola, via Pagano, piazza Sempione, via Bertani, viale Elvezia, via Legnano); ingresso libero.
Facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici urbani.
Info scheda: redatta da Mario Allodi